- Radici -

Non sono parole mie, ma le condivido tutte.

Ogni popolo è legato indissolubilmente alla propria terra.
E' come un albero secolare che affonda le radici nella storia, la cultura, la lingua e le tradizioni.
Ogni nuova generazione è come il fiorire di nuovi germogli che a primavera, traendo linfa vitale da quelle antiche radici, spuntano e diventano nuovi rami, foglie, fiori e frutti.
Se ad un albero si tagliano le radici, quell'albero muore.
Così un popolo che rinneghi, disconosca o dimentichi le proprie radici, è destinato a scomparire.

http://torredibabele.blog.tiscali.it/?doing_wp_cron

a livello sentimental/poetico posso essere d'accordo, nella realta non e' del tutto vero, perche', secondo me, ognuno puoi piantare le proprie radici in diversi posti nel mondo... io posso essere orgoglioso dei miei natali calabri ma oltre non mi manca la calabria, sono stato da piccolo per un periodo breve in Germania, sono convinto che mi sarei ambientato anche li e c'avrei piantato le radici, e non solo... 
l'uomo i popoli non sono statici si muovono, evolvono in base alle esperienze della vita... gli alberi, come tutto il mondo vegetale, sono per natura stabili, pertanto, dove nascono muoiono.  

ps: vieni con me in america a Boston, una a caso, piantiamo le radici, le nuove radici... 

L'interpretazione che ho dato io era meno restrittiva, non si tratta di regioni di provenienza ma di tradizioni, storia e cultura da preservare, non so se te ne sei accorto ma, molti pseudo italiani ultimamente sono i primi ad essere razzisti contro l'Italia e gli italiani stessi a favore di altre culture, non ultima quella islamica.

fradaga ha scritto: 

ps: vieni con me in america a Boston, una a caso, piantiamo le radici, le nuove radici... 

...ahahah...Boston, proprio una a caso, dove le radici verrebbero estirpate comunque dai tanti uragani che flagellano continuamente quella costa, ma a-rivai a cag...

Vassilissa ha scritto:Non sono parole mie, ma le condivido tutte.

Ogni popolo è legato indissolubilmente alla propria terra......
....Così un popolo che rinneghi, disconosca o dimentichi le proprie radici, è destinato a scomparire.

http://torredibabele.blog.tiscali.it/?doing_wp_cron

Concordo con te sul non dimenticare ne rinnegare le proprie radici e la cultura ma, credo anche che, se l'uomo restasse sempre legato solo alle antiche tradizioni, non vi sarebbe nessuna evoluzione sociale ne culturale.
Ti faccio un esempio banalissimo... la nostra coltura, come altre, ha sempre imposto alla donna comportamenti sottomessi all'uomo... per fortuna le cose sono cambiate... altrimenti ci ritroveremmo ancora con una decina di figli e  senza lavatrice...  Ovviamente questo era un esempio del cavolo...

Tornando all'argomento, ritengo che sia giusto conoscere la nostra storia, le usanze, le tradizioni i dialetti.. ma che non sia necessario continuarli se possono ostacolare la libertà individuale.
Parlando dell'individuo, credo che ognuno di noi viva in modo diverso e personale l'attaccamento alla propria "terra"   perché,  ritengo che siano gli affetti a farti sentire a "casa" non i luoghi.

..."ritengo che siano gli affetti a farti sentire a "casa" non i luoghi."...

impara vassilissa... se non ti va bene boston scegli tu... 

fradaga ha scritto:..."ritengo che siano gli affetti a farti sentire a "casa" non i luoghi."...

impara vassilissa...  

Che nella vita ci sia sempre da imparare ne sono consapevole, ma nessuno mette in dubbio gli affetti ed ancor meno il progresso socio culturale delle donne, le radici che intendo io non sono quelle di un albero che rimarrà sempre nello stesso luogo e se estirpato e piantato altrove probabilmente morirà.
L'Europa e nello specifico noi italiani, troppo spesso abbiamo rinnegato quello che ci è stato tramandato e non è un caso se stiamo per essere fagocitati da cinesi, islamici, ecc.. ed io, in tutto questo, non riesco a vederci proprio nulla di positivo.

ma ormai le comunicazioni e i collegamenti hanno rimpicciolito gli spazi... comincia a non aver piu' senso parlare di stati o di popoli.. quello che possiamo tramandare sono le piccole cose e valori ai figli quando abbiamo la fortuna che li accettino.. il resto ormai e' globalita'.

quella che tu chiami 'globalità' si traduce nella ricchezza in mano a pochi e tanta disoccupazione e povertà per tutti gli altri, ha molto senso invece parlare di stati e di popoli perchè in questo discorso i piu' furbi e lungimiranti  ne hanno tratto vantaggio a scapito di altri, mentre noi non ne abbiamo tratto alcun beneficio, ma il peggio, secondo me, deve ancora venire.

azz gia volevo spararmi... ti ringrazio dell'incoraggiamento vassilissa.. 

fradaga ha scritto:azz gia volevo spararmi... ti ringrazio dell'incoraggiamento vassilissa.. 

si vede infatti,da questa foto recente, che sei un pochino giu' ...  dai su con il morale!... almeno quello ... 

se quella foto potesse parlare direbbe... "come sono felice, che bellissima giornata.. cosa posso chiedere di piu' dalla vita ?".. non ero ne giu di morale ne giu' di altro visto che, se noti, cercavo di tenerlo a bada spingendolo giu con le mani.  

A me pare proprio, tu stia ravanando tra le piattole

allora quanto meno non ero giu' di piattole... 

personalmente non sono contraria alla globalizzazione... infondo non si è fatto che parlare di uguaglianza e fratellanza fra i popoli, di un mondo senza confini e dagli orizzonti aperti. Però, purtroppo tutto viene fatto nell'interesse dei pochi che  hanno sia il capitale che il potere.
Certo come dici tu Vassilissa abbiamo un'invasione (se così si può dire) di cinesi mussulmani e quant'altro, e noi italiani, forse per la presenza del Papa forse per cultura, accogliamo sempre tutti e comprendiamo solo troppo tardi di aver sbagliato ma, io sono convinta che a sbagliare non siamo noi popolo bensì il governo che non sforna leggi adatte per salvaguardare la nostra cultura e l'economia.

aggiungo una sola postilla... io non sono razzista ma, vi assicuro che quando mi è capitato in centri commerciali di incontrare donne con il burqa, la cosa mi ha infastidito perche si sa bene che a noi non è permesso abbiglairci ne comportarci come ci è d'uso nei loro paesi... ed in fine... saranno donne quelle sotto i burqa o terroristi?... boh! non si vede nulla... ahahhhhh

scusate l'OT... alalilla hai fatto qualcosa... mi sembri piu' bellina del solito ?... 

alalilla ha scritto: [...] abbiamo un'invasione (se così si può dire) di cinesi mussulmani e quant'altro ...

Roma è in mano a stranieri di ogni razza e colore, bancarelle e negozi di cianfrusaglie ovunque, giardini e monumenti sono latrine a cielo aperto di chi non ha fissa dimora.
Se mettono in atto l'amnistia e tolgono il reato di clandestinità non oso pensare come potrebbe degenerare questa situazione ormai insostenibile.

sei ancora in tempo ad accettare la mia proposta di andarcene in america vassilissa... 

Vassilissa ha scritto:
Roma è in mano a stranieri di ogni razza e colore, bancarelle e negozi di cianfrusaglie ovunque, giardini e monumenti sono latrine a cielo aperto di chi non ha fissa dimora.
Se mettono in atto l'amnistia e tolgono il reato di clandestinità non oso pensare come potrebbe degenerare questa situazione ormai insostenibile.

Non credere... Bergamo non è da meno. Per me il "problema" non è tanto avere stranieri in casa ma, l'effetto che ciò produce, in particolare i cinesicon le loro "fabrichette da sottoscala" hanno in parte sopraffatto con produzione, occupazione e di conseguenza vendite l'economia del nostro paese.
Mentre altri extracomunitari si appoggiano al Comuni per essere mantenuti oppure se trovano lavoro e dopo un anno lo lasciano perché l'INPS comunque gli paga circa 1.000 euro al mese di disoccupazione... mentre i nostri pensionati sono costretti a vivere con molto meno...
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